VIOLA NORME DI SICUREZZA SUL LAVORO, OFFICINA MECCANICA MULTATA E CHIUSA

Titolo di giornale, fatto di cronaca, sempre più aziende si ritrovano nel rischio che succeda nella propria attività.

I carabinieri, insieme ai colleghi del nucleo ispettorato del lavoro, hanno ispezionato un’officina meccanica trovando all’interno che operavano contemporaneamente due distinte società.

Il controllo ha permesso di rilevare numerose violazioni penali in materia di sicurezza sul lavoro: le uscite di emergenza non erano idonee e i sistemi di prevenzione degli incendi erano carenti. Scoperte, inoltre, violazioni dello statuto dei lavoratori, in quanto all’interno del luogo di lavoro era presente un sistema di videosorveglianza non autorizzato.

 

Al termine del sopralluogo sono state contestate le violazioni penali ed amministrative per un importo complessivo di quasi €23.000 ed è stata disposta la chiusura provvisoria delle attività d’impresa per cinque giorni. I carabinieri hanno infatti accertato anche mancanze nell’attuazione dei protocolli di gestione dell’emergenza Coronavirus. Non c’era la prevista cartellonistica né presidi per l’igienizzazione delle mani o qualsiasi altro adempimento idoneo a prevenire la diffusione del virus.

VIOLAZIONI:

  • Uscite di emergenza non idonee
  • Sistemi di prevenzione degli incendi carenti
  • Sistema di videosorveglianza non autorizzati
  • Mancanza dei protocolli di gestione dell’emergenza Coronavirus (cartellonistica, punti di igienizzazione, mancanza di altri adempimenti idonei a prevenire la diffusione del virus)

SANZIONI

  • Chiusura delle attività per cinque giorni
  • Sanzioni penali e amministrative per un importo complessivo di quasi €23.000,00

 

 

COSA SI POTEVA FARE – SISTEMA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DELLA TUA ATTIVITÀ

Violazione Uscite di Emergenza non idonee

Nel D. Lgs. 81/2008 sono indicate le caratteristiche minime che devono avere le vie e le uscite di emergenza.

Devono essere:

  • tenute costantemente sgombre per consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro”;
  • in numero e dimensioni adeguate alla dimensione dell’azienda, alla loro ubicazione, alla loro destinazione d’uso ed alle attrezzature installate, nonché al numero massimo delle persone che possono essere presenti in tali luoghi;
  • realizzate in modo che l’altezza minima non sia inferiore a 2,00 m e la larghezza minima sia conforme alla normativa vigente in materia antincendi;
  • evidenziate da apposita segnaletica, conforme alle norme vigenti;
  • munite, quando necessario, di opportuna illuminazione di emergenza, che entri in funzione automaticamente, in mancanza di alimentazione elettrica”.

Inoltre “quando nel percorso delle vie e delle uscite di emergenza sono presenti delle porte, queste devono essere apribili nel verso dell’esodo; e nel caso in cui tali porte devono essere tenute chiuse, queste devono potersi aprire facilmente”. Questo significa che non è permesso tenere le porte chiuse a chiave per evitare i ladri, se non ci si preoccupa dell’evacuazione dei lavoratori. Per farlo significa, per esempio, che la porta deve essere apribile dall’interno (con maniglia o maniglione antipanico dipende dalla situazione) mentre dall’esterno potrebbe essere sufficiente togliere la maniglia. La norma vuole agevolare l’uscita dall’azienda, ma non ti vieta di impedire il rientro.

Violazione sistemi prevenzioni incendi carenti

Un’altra violazione riscontrata nell’officina è stata una carenza di estintori, manichette antincendio, formazione degli addetti antincendio, cartellonistica, ma soprattutto deve essere presente una #organizzazione tale da garantire il rispetto della normativa vigente.

La violazione di videosorveglianza non autorizzata

Utilizzare le telecamere di sorveglianza per controllare il personale va contro la normativa vigente. Infatti, la Legge 300/1970 (Statuto dei lavoratori) vieta l’uso di impianti audiovisivi e altre apparecchiature atte al controllo a distanza del personale dipendente. Anche la normativa sulla privacy (GDPR) richiama la responsabilità del Titolare nell’utilizzo scorretto di strumenti informatici, anche se oggi sono alla portata di tutti.

Come può, quindi, un titolare installare un sistema di videosorveglianza nel totale rispetto della privacy dei propri lavoratori e senza rischiare di incorrere in accuse e sanzioni?

Prima di mettere in funzione l’impianto, deve:

  • Informare i lavoratori interessati fornendo un’adeguata informativa privacy;
  • Posizionare le telecamere nelle zone a rischio evitando di riprendere in maniera unidirezionale i lavoratori;
  • Affiggere dei cartelli visibili che informino i dipendenti ed eventuali clienti, ospiti o visitatori della presenza dell’impianto di videosorveglianza;
  • Conservare le immagini per un tempo massimo di 24-48 ore;
  • Formare il personale addetto alla videosorveglianza;
  • Predisporre le misure minime di sicurezza;
  • Predisporre misure idonee di sicurezza atte a garantire l’accesso alle immagini solo al personale autorizzato;
  • Nel caso in cui le videocamere riprendano uno o più dipendenti mentre lavorano (è escluso il caso in cui sono ripresi mentre entrano o escono dal luogo di lavoro) si deve procedere ad un accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza, con la DPL (Direzione Provinciale del Lavoro) e ottenere l’autorizzazione all’installazione dei dispositivi elettronici di controllo a distanza.

 

Violazione di assenza protocolli emergenza Coronavirus

Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida, che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività e relative sanzioni fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

Quali sono i protocolli condivisi?

Al momento in cui scriviamo il riferimento princiapale è il DPCM 2 marzo 2021, dove le misure restrittive per le attività di produzione raccomandano:

  • il massimo utilizzo, ove possibile, della modalità di lavoro agile o da remoto da parte dei datori di lavoro privati, ovvero che le attività professionali siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
  • che siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
  • che siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
  • che siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio, fermo restando l’obbligo di utilizzare dispositivi di protezione delle vie respiratorie previsti da normativa, protocolli e linee guida vigenti;
  • che siano incentivate le operazioni di sanificazione nei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali;
  • che sull’intero territorio nazionale tutte le attività produttive industriali e commerciali rispettino i contenuti del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro, nonché, per i rispettivi ambiti di competenza, il Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nei cantieri e il protocollo condiviso nel settore del trasporto e della logistica

CONCLUSIONI

Siamo nel 2021 e ci dispiace leggere che ancora oggi ci sono attività che non rispettano minimamente le regole di sicurezza previste. Non avere un sistema di prevenzione incendi adeguato alla propria realtà, non aver fatto nulla per contrastare il Coronavirus nonostante la Pandemia che stiamo vivendo, mette in luce la difficoltà del sistema Italia di far capire che certe cose non sono più ammissibili. Un imprenditore per definirsi tale deve #organizzare la propria azienda. Sicuramente per il business, ma non è giustificato tralasciare sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, privacy, … Un’azienda organizzata è sicuramente più efficiente, ma per farlo (nel periodo storico che stiamo vivendo) deve avere un metodo di lavoro che tenga in considerazione la #tecnologia disponibile, l’#organizzazione adatta al proprio business e soprattutto le #persone che entrano a qualsiasi titolo all’interno dell’azienda

 

Per questo noi diciamo: La Sicurezza sul Lavoro ti uccide (se non sai come si fa)