L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN FUNZIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

Nell’ultimo anno, un numero insolitamente alto di lavoratori italiani (anche 6 in un giorno solo) ha perso la vita in una serie di incidenti sul luogo di lavoro. Questo ha portato l’attenzione dei media sulle “morti bianche” e ha costretto il Governo a decidere di intervenire con sanzioni più pesanti e ulteriori controlli. I dati INAIL degli infortuni sul lavoro relativi al periodo gennaio-agosto 2021 evidenziano un quadro preoccupante.

Tutti questi decessi mostrano uno scenario in cui non si delinea una chiara tendenza al miglioramento, ma la tecnologia viene in supporto all’uomo e fornisce degli strumenti per aiutare a prevenire gli infortuni sul lavoro.

Ciò è particolarmente vero per le attività manifatturiere che, pur comprendendo il 16% degli occupati, contano il 20% delle denunce (dati ISTAT). In questo settore, i più avanzati dispositivi tecnologici per la sicurezza rientrano in tre categorie principali: sensori ambientali, dispositivi indossabili e telecamere di sorveglianza.

L’intelligenza artificiale per la sicurezza sul lavoro è un settore in continua espansione grazie alle numerose applicazioni delle nuove tecnologie digitali: robotica, autoapprendimento avanzato (deep learning), scienza dei dati, manutenzione predittiva, computer vision, … solo per citarne alcuni.

Si può garantire la sicurezza sul lavoro con l’intelligenza artificiale in diversi campi, come la manutenzione delle infrastrutture (porti, autostrade, ferrovie, complessi industriali), le ispezioni degli impianti, le attività nei grandi cantieri edili, il monitoraggio di siti industriali.

Più sicurezza sul lavoro con l’intelligenza artificiale dei droni

Un modo di aumentare la sicurezza sul lavoro con l’intelligenza artificiale è tramite l’uso di droni, robot sottomarini e terrestri (Rover) per compiere ispezioni a impianti e infrastrutture, evitando l’intervento umano in luoghi rischiosi.

Equipaggiati con sensori multispettrali, termo-camere, sistemi di rilevamento oggetti e intelligenza artificiale, i droni possono svolgere missioni in completa autonomia in tutte le fasi: decollo, acquisizione dati, atterraggio con precisione centimetrica, ricarica.

Per esempio per fare l’ispezione di un tetto che perde, senza dover accedere montando costosi ponteggi, oppure utilizzando piattaforme aeree (che richiedono formazione specifica, una configurazione adeguata, manutenzione periodica, …) con i droni possiamo alzarci in volo e con la sua telecamera incorporata ispezionare comodamente da terra la copertura (magari in amianto) senza rischiare la caduta dall’alto, senza rischiare l’esposizione a polveri di amianto, …

Come l’intelligenza artificiale aumenta la sicurezza sul lavoro

L’intelligenza artificiale conferisce a droni/robot alcune capacità cognitive tipiche degli esseri umani, come la capacità di elaborare dati e informazioni collegandole tra loro e permettendo così di sviluppare strategie di manutenzione predittiva. Quest’ultima cerca di predire la probabilità che avvenga un guasto o un malfunzionamento, in base ai dati raccolti sul campo e analizzati da specifici algoritmi, in modo da eseguire le opportune riparazioni e sostituzioni prima che si manifesti un’emergenza (un guasto improvviso).

I droni possono essere impiegati in missioni con rischi elevati per la salute umana, ad esempio per monitorare condotti e cisterne allo scopo di rilevare perdite idriche, sversamenti oleosi o di sostanze inquinanti, potendosi muovere in autonomia e sicurezza anche in ambienti contaminati.

I costi di acquisizione di questi droni si stanno abbassando sempre di più grazie all’aumento dell’offerta e alla loro diffusione in ambiti sempre più diversi

Sicurezza sul lavoro, intelligenza artificiale e riconoscimento immagini

Un altro modo per garantire la sicurezza sul lavoro con l’intelligenza artificiale è con i sistemi di riconoscimento immagini e oggetti proposti da Top Network. Sono molte le possibili applicazioni, tra cui:

  • Monitorare i flussi delle persone in siti industriali, magazzini, uffici, cantieri edili, centri logistici.
    • Si può addestrare un software di riconoscimento facciale a estrapolare i volti da riprese video in tempo reale, per poi confrontare i tratti biometrici con quelli inseriti in determinate categorie di un database, in modo da consentire solamente al personale autorizzato di entrare nelle aree con restrizioni di accesso.
    • Ovviamente questo sistema richiede di sviluppare un adeguato sistema di sicurezza della privacy per tutelare gli interessi di tutti gli attori in gioco
  • Assistere i conducenti nella guida di veicoli tramite il rilevamento biometrico di espressioni facciali che caratterizzano stati fisici come sonnolenza e distrazione, diminuendo così la probabilità che avvengano incidenti.
    • Sempre più veicoli sono dotati di sistemi intelligenti in grado di avvisare il conducente “svegliandolo” per evitare l’incidente
  • Verificare che il personale esegua correttamente e nella giusta sequenza le azioni previste dalle procedure di sicurezza nei cantieri, ad esempio indossare dispositivi di protezione (caschi, occhiali, guanti) oppure lavare-disinfettare tute e attrezzature per decontaminarle da sostanze nocive per la salute umana.
    • Qui oltre al riconoscimento immagini entrano in gioco anche i software per l’analisi dei movimenti.
    • Oppure possono essere previsti dei semplici sensori che permettano di scambiare informazioni con il sistema centrale per far capire se l’operatore ha oppure no il casco. Poi l’immagine elabora se ce l’ha in testa o se lo tiene agganciato in cintura
  • Rilevare situazioni di potenziale pericolo per le persone nei cantieri e nelle aree in cui sono svolte operazioni di manutenzione agli impianti, come il transito di mezzi pesanti e la presenza di carichi sospesi.
    • L’intelligenza artificiale può mandare automaticamente segnali di allarme sui dispositivi mobili del personale sul campo (tecnici, operai, responsabili di cantiere eccetera) così come registrare video-foto da trasmettere in tempo reale su piattaforme IoT.
    • Se i lavoratori sono dotati tutti dello stesso sensore, possono essere impostati in modo tale che se si avvicinano troppo l’uno all’altro, cominciano a vibrare dando l’allarme a chi li indossa anche in ambienti rumorosi

I Near-Miss e il mondo assicurativo

L’European Agency for Safety & Health at Work (EU-OSHA) stima che nel 2015 in Italia ogni infortunio sul lavoro sia costato alla società circa 55mila euro, quasi 5mila euro per ogni cittadino lavoratore italiano, per una perdita totale del 4% del PIL (Prodotto Interno Lordo). Tra le voci che compongono questa cifra spiccano:

  • i costi indiretti, come l’abbassamento della qualità della vita,
  • le ore di lavoro perse,
  • le multe per il mancato adeguamento ai regolamenti
  • e l’aumento dei premi assicurativi.

Riconoscere i rischi e stimare il livello di sicurezza di un’area di lavoro diventa quindi importante per poter limitare queste grosse perdite economiche e di salute.

Tramite i sistemi di controllo di cui prima, è possibile trasformare le diverse situazioni di pericolo in indicatori di sicurezza affidabili, monitorabili in tempo reale da eventuali supervisori. Un controllo, semplice e completo, dei rischi aiuta a ridurre il livello di pericolo per rispettare le norme di sicurezza, facendo anche da deterrente per azioni sconsiderate. Una soluzione di questo tipo fornisce abbastanza informazioni sulla sicurezza di un luogo di lavoro per poter negoziare con le compagnie assicurative, approfittando di polizze su misura (quindi con possibili risparmi significativi). Potendo quantificare il rischio in maniera più precisa, il proprio business risulta un investimento meno rischioso per le assicurazioni, che possono offrire un premio più vantaggioso a fronte della stessa copertura.

A questo scopo, è conveniente a entrambe le parti che la stima sia quanto più precisa possibile.

Le principali istituzioni che si occupano di sicurezza sul lavoro e la maggior parte delle compagnie assicurative concordano che il numero di near miss, ovvero di quasi infortuni (o comportamenti pericolosi), sia una misura più affidabile del numero effettivo di incidenti per dichiarare il livello di rischio di un ambiente di lavoro. I “near miss” sono quegli eventi che non hanno causato lesioni o infortuni solo per circostanze fortuite, ma sono pericolosi e avrebbero potuto farlo. L’operaio ha tolto la mano in tempo, il carrello elevatore si è ribaltato ma il carrellista è saltato fuori illeso, … Sempre più compagnie assicurative richiedono ai clienti di fornire una stima dell’ammontare di quasi infortuni in un determinato periodo di tempo ma, sfortunatamente, questo valore è difficile da calcolare e ancor più dimostrare che sia affidabile.

Un sistema di telecamere dotato di intelligenza artificiale è la soluzione che più si avvicina a questo obiettivo, e potrebbe dare all’azienda che lo sfrutta una posizione di vantaggio  per la negoziazione di una polizza assicurativa. Una soluzione di questo tipo può anche essere un prodotto offerto dalle compagnie assicurative, come servizio aggiuntivo a una normale polizza: il cliente può beneficiare delle caratteristiche offerte dell’applicazione ed essere sicuro di avere un notevole sconto sul premio assicurativo. Allo stesso tempo, la compagnia ha sotto controllo lo stato di rischio di tutti i clienti e pianifica su di esso la sua strategia commerciale. Nel caso di un destinatario virtuoso, sia lui che il fornitore possono beneficiare di un’accurata valutazione del rischio, estendendo eventualmente la copertura della polizza oltre il sito produttivo per coprire altri aspetti aziendali.

 

Sensori indossabili e ambientali

Queste due tecnologie possono essere trattate insieme, in quanto fanno entrambe uso di sensori. Se questi sono fissi e utilizzati per monitorare un’area si parla di sensori ambientali, se invece sono posizionati su indumenti utilizzati dai lavoratori con lo scopo di tenere sotto controllo la loro salute e sicurezza si parla di sensori e dispositivi indossabili.

Questi strumenti monitorano i lavoratori e le aree in cui operano, misurando segni vitali e variabili ambientali.

  • I sensori indossabili possono essere collocati sui normali abiti da lavoro, su specifiche attrezzature di sicurezza (come gli elmetti o le giacche ad alta visibilità), ma anche su accessori extra, come orologi e braccialetti.
    • Il battito cardiaco, la temperatura della pelle e altri indicatori dello stato fisico possono così essere combinati con variabili ambientali come l’umidita e la temperatura dell’aria, per creare degli indicatori che aiutano a controllare i dipendenti che iniziano a mostrare affaticamento o incorrono in rischi per la salute.

I dati collezionati da questi sensori, possono essere monitorati a livello centrale per verificare il rischio di ogni dipendente e prendere i provvedimenti del caso.

 

Un esempio di soluzione prevede sensori integrati negli elmetti di sicurezza. Con il sistema GPS è possibile tracciare la posizione dei lavoratori in tempo reale, controllare in maniera automatica gli accessi alle diverse strutture, e impedire l’ingresso in aree pericolose. Tracciare la posizione dei dipendenti con un semplice strumento come un’applicazione per smartphone può facilitare l’individuazione di aree sovraffollate e di violazioni di zone ad accesso limitato, tutti potenziali fattori di rischio per gli incidenti. È anche possibile gestire il flusso di persone durante i processi di lavoro e ottimizzare gli spostamenti e il posizionamento del personale.

Inoltre in caso di emergenza è possibile verificare la posizione di quei lavoratori isolati e indirizzare i soccorsi in modo tempestivo

 

 

IL FUTURO È ADESSO

 

Ai posteri l’ardua sentenza