Lavoratori in nero e assenza di sicurezza sul lavoro: sospesa l’attività di quattro laboratori tessili nell’Alto Mantovano. Scattate sei denunce

Le operazioni di controllo sono state effettuate dai Carabinieri a Gazoldo degli Ippoliti, Rodigo e Castel Goffredo. Sanzioni per più di 150mila euro: tra le ipotesi di reato anche la manomissione di macchinari e impianti elettrici

 

MANTOVA.

I controlli si sono effettuati, nell’ambito di un servizio più largo, ordinato dal comando provinciale dei Carabinieri, per prevenire e reprimere lo sfruttamento della manodopera clandestina e verificare il rispetto delle normative anti-Covid: controllati quattro laboratori tessili, a Gazoldo degli Ippoliti, Rodigo e Castel Goffredo.

Le attività si sono svolte con due distinte operazioni, gestite dai Carabinieri di Gazoldo degli Ippoliti e Castel Goffredo, in collaborazione col Nucleo carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Mantova.

Nel primo laboratorio erano presenti, e sono stati identificati, otto lavoratori di nazionalità cinese, due dei quali sprovvisti di permesso di soggiorno e altri quattro non in regola con il contratto di impiego lavorativo. Impiego che nel loro caso faceva rima con sfruttamento per orari di lavori, retribuzione e condizioni abitative.

I proprietari del laboratorio, un 47enne e una 31enne cinesi, sono stati denunciati in stato di libertà per i reati di “Caporalato, sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. I militari hanno sospeso l’attività e firmato sanzioni amministrative per €121.200.

La violazione delle leggi in materia d’immigrazione clandestina è stata contestata a due lavoratori clandestini, un 56enne e una 59enne.

I controlli dei due laboratori nei comuni di Rodigo e Gazoldo si sono invece tradotti nella denuncia in stato di libertà per entrambi i proprietari, uno per “Manomissione di macchinari e degli impianti elettrici” (per loro anche una sanzione da €5000), l’altro per “Mancanza di documento di valutazione dei rischi e piano di emergenza ed evacuazione” (sanzione da €9000).

Infine, durante il controllo nel laboratorio di Castel Goffredo sono stati identificati due lavoratori stranieri regolarmente assunti, ma il proprietario, un 56enne di nazionalità cinese, è stato denunciato in stato di libertà per la “Mancanza di documento di valutazione dei rischi”. Anche in questo caso i militari hanno sospeso l’attività, ed elevato sanzioni amministrative per 15mila euro.

 

Conclusioni

L’attuale normativa prevede che in assenza di Documento di Valutazione dei Rischi la sanzione economica venga amplificata dalla sospensione dell’attività. Quanto costa (in aggiunta alla multa) dover tenere chiusa l’azienda per i giorni necessari a redigere un documento di valutazione dei rischi, ovviamente accettabile dagli ispettori? Quali costi si è costretti a sostenere per gestire un’attività del genere, solo perché si è voluto risparmiare in quanto si ritiene non utile all’azienda la “burocrazia” che fa il tecnico della Sicurezza?

 

Ai posteri l’ardua sentenza