Donne al lavoro: dati e statistiche su infortuni e malattie professionali nel 2021 e 2022

Infortuni e malattie professionali 2023: Open data INAIL

Il nuovo numero del periodico statistico Dati Inail analizza l’andamento delle malattie e degli infortuni lavoro-correlati in ottica di genere

I dati si riferiscono in particolare al 2021: sono 205mila infortuni denunciati dalle lavoratrici, di cui

  • l’80% in occasione di lavoro(la quasi totalità senza mezzo di trasporto)
  • il restante 20% in itinere (due terzi con mezzo di trasporto).

Infortunio in itinere al femminile: dati in diminuzione

Il numero delle infortunate durante il tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro

  • nel 2021 risulta di poco inferiore a quello degli uomini (40.909 casi contro 43.434),
  • nel triennio 2017-2019, il numero di infortunate aveva superato gli infortunati attestandosi sul trend del quinquennio (mediamente 21% contro 11%)

Per i casi mortali in itinere questo rapporto è risultato sempre più alto per la componente femminile rispetto a quella maschile (mediamente 40% contro 21%).

Infortuni ed età media

Nel 2021 l’età media all’infortunio per le lavoratrici è di 42 anni (40 per i lavoratori) e la classe di età che racchiude il maggior numero di casi è quella compresa tra i 50 e i 59 anni (59.257), seguita dalla fascia

  • dai 40 ai 49 (46.714) e
  • dai 30 ai 39 (31.897).

Nel corso del quinquennio 2017-2021 l’incidenza degli infortuni delle over 59enni è passata dal 7,6% al 9,5% ed è proprio questa fascia ad aver registrato nel 2021 un terzo dei casi mortali delle donne (49 su 148), 24 dei quali hanno riguardato le lavoratrici di età compresa tra i 60 e i 64 anni. Seguono

  • la classe 50-54 anni, con 31 decessi,
  • quella 55-59 anni, con 23 (erano 54 nel 2020).

Età media di decessi di lavoratrici nel 2021

L’età media al decesso per le donne è pari a 53 anni, due in più rispetto a quella degli uomini (51).

I 148 casi mortali femminili segnalati all’Inail nel 2021 sono

  • 44 in meno rispetto ai 192 registrati l’anno precedente
  • 34 in più rispetto al 2017, con un incremento di circa il 30% che è quasi il doppio rispetto al +17,3% rilevato per gli uomini.

Infortuni da Sars-Cov-2: i dati INAIL 2021

Secondo i Dati INAIL, su 315.055 infortuni sul lavoro da Sars-CoV-2 denunciati all’Istituto dall’inizio della pandemia alla data del 31 dicembre 2022,

  • ben 215.487,
  • pari a poco meno di sette contagi su 10, sono femminili, una percentuale molto superiore rispetto a quella rilevata per le denunce in complesso, per le quali la quota di infortuni delle donne è mediamente del 40%.

Questo perché, spiega INAIL, le donne sono occupate in settori produttivi nei quali il virus si è particolarmente diffuso, a partire dall’ambito sanitario e da molte attività che vi gravitano attorno, come la pulizia degli ambienti ospedalieri, e da professioni in cui è richiesto un contatto prolungato con gli utenti, come le operatrici allo sportello, le commesse o le insegnanti.

Le vittime femminili da contagio sono invece 154 su 891 e rappresentano il 17,3% del totale, una quota più in linea con quella sul complesso delle morti sul lavoro, mediamente pari all’11%.

Lavoratrici e malattie professionali: dati 2021

INAIL riporta che le malattie professionali denunciate dalle lavoratrici nel 2021 sono state 14.878,

  • 2.817 in più rispetto all’anno precedente (+23,4%)
  •  pari al 27% delle 55.202 tecnopatie denunciate nel complesso.

Quali sono i settori nei quali le donne sviluppano maggiormente patologie professionali?

  • Il 77,5% delle patologie denunciate dalle lavoratrici nel 2021 è concentrato nella gestione Industria e servizi (contro l’84,4% di quelle dei lavoratori),
  • il 20,6% in Agricoltura
  • il restante 1,9% nel Conto Stato.

Spiega INAIL:  la quasi totalità delle denunce (70%) degli uomini si concentra nelle attività industriali, come quelle manifatturiere e delle costruzioni. Per le donne accade il contrario, con il 64% dei casi nei settori dei servizi (sanità e commercio i principali) e il restante 36% nelle attività industriali.

Quali sono le tipologie di malattie professionali più frequenti?

Nel 2021 a colpire i lavoratori nel complesso sono state soprattutto le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, che insieme a quelle del sistema nervoso raggiungono l’82% del totale delle denunce.

Negli uomini tali patologie ricorrono nel 78% delle denunce dei lavoratori e sale al 92% tra le lavoratrici (13.705 delle 14.878 denunce femminili complessive.

Dossier Donna 2023: i casi di infortunio fra 2021 e 2022

Il Dossier Donna 2023, la tradizionale pubblicazione di INAIL che fa il punto sull’andamento del fenomeno infortunistico e tecnopatico per le donne lavoratrici parte dai dati della Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail che ha analizzato i dati mensili del periodo gennaio-dicembre 2021-2022, rilevati al 31 dicembre di ciascun anno, e quelli annuali del quinquennio 2017-2021, rilevati al 31 ottobre 2022.

Il  confronto tra il 2021 e il 2022 richiede molta prudenza, spiegano le due autrici,  in quanto i dati sono ancora provvisori e anche perché l’emergenza sanitaria  da Covid-19 ne ha fortemente condizionato l’andamento infortunistico.

Lavoratrici e denunce di infortunio mortale

Nel Dossier spicca un riferimento alle denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il dicembre 20221.090 denunce, 131 in meno rispetto alle 1.221 registrate nel 2021 (-10,7%), sintesi di un decremento delle denunce osservato in tutti i mesi del quadrimestre gennaio-aprile (-33,8%) e di un incremento complessivo nel periodo maggio-dicembre (+7,1%).

Infortuni in itinere nel 2022 – dati provvisori

In base ai dati “provvisori” forniti da INAIL nel 2022 per la popolazione lavoratrice femminile:

  • casi di infortunio avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 973 a 790 (-18,8%)
  • quelli in itinere sono aumentati del 21,0%

Si tratta di dati “provvisori” si spiega nel Dossier, che evidenziano un decremento nel 2022 rispetto al 2021 solo dei), per il notevole minor peso delle morti da Covid-19. Per un confronto più corretto e puntuale, anche in ottica di genere, occorrerà aspettare la Relazione annuale dell’Istituto di metà anno, che riporterà gli open data annuali anche del biennio 2021-2022, più consolidati rispetto a quelli mensili, con l’aggiornamento al 30 aprile 2023.

Conclusioni:

Nonostante le sfide e le barriere che le donne continuano ad affrontare nel mondo del lavoro, ci sono anche molte opportunità per loro di contribuire all’economia globale e al progresso sociale. Per garantire un futuro più equo e inclusivo, è essenziale promuovere politiche e iniziative che favoriscano l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne in tutti gli aspetti del lavoro.

Questo include l’eliminazione della disparità salariale, la lotta agli stereotipi di genere e la promozione della conciliazione tra lavoro e vita privata. Inoltre, l’investimento in settori emergenti e nuove competenze può aiutare a creare nuove opportunità per le donne e ridurre le disuguaglianze esistenti. In conclusione, è fondamentale che sia il settore pubblico che quello privato si impegnino a promuovere l’uguaglianza di genere e a valorizzare il contributo delle donne nel mondo del lavoro.