CHIARIMENTI DETASSAZIONE TARI

Il D.Lgs.116/2020 ha modificato l’art. 183 comma 1, lettera b-ter del D.Lgs 152/2006 che inserisce tra i rifiuti urbani anche quelli provenienti da utenze non domestiche (cioè i rifiuti speciali) che sono comunque simili per natura e composizione ai rifiuti domestici. Per identificare questi rifiuti, solo alcuni di quelli prodotti rientrano nell’elenco specifico di attività ammesse (vedi LISTA CODICI RIFIUTI CER INTERESSATI)

Questo significa che al momento possono essere affidati al servizio pubblico i rifiuti di cui all’elenco da parte delle aziende individuate come se fossero dei privati cittadini In allineamento alla normativa europea, la modifica porta a disporre che l’azienda possa affidare a terzi, diversi dal servizio pubblico, i rifiuti urbani prodotti, previa dimostrazione di averli avviati al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che effettua l’attività di recupero dei rifiuti stessi. In questo caso è possibile far ridurre la tariffa variabile in rapporto ai rifiuti conferiti a terzi

Perchè questo avvenga le aziende che rientrano nell’elenco della norma possono scegliere entro il 31 maggio di ogni anno (con validità all’anno seguente) di conferirli privatamente (quindi acquisire il formulario di smaltimento), potendo così dimostrare di averli mandati a recupero e saranno esclusi dal pagamento della componente TARI in proporzione ai rifiuti smaltiti (per la c.d. quota “variabile“).
Sarà sempre possibile interrompere la gestione e tornare al servizio pubblico. In mancanza di modulistica specifica dell’Ente Gestore, potete scaricare un fac simile di lettera da modificare e inviare via PEC (CLICCA QUI)

Per coloro che decideranno di mantenere il gestore del servizio pubblico saranno tenuti alla corresponsione della componente tariffaria “variabile” e a mantenere la scelta per un periodo non inferiore a cinque anni.

A fronte di questo tipo di ragionamento potreste voler ridurre la quota della Tassa sui Rifiuti aderendo entro il 31 maggio alla comunicazione obbligatoria.

Per fare questo dovete tenere conto di:

  • quanto incide veramente la quota di risparmio in base alla tariffa che viene già applicata (potrebbe essere minima in base alla dimensione della vostra attività)
  • la quota effettiva sarà decurtata l’anno successivo dietro presentazione dei formulari di smaltimento relativi a tali codici (in assenza dei formulari, non verrà effettuata la decurtazione)
  • quanto conveniente affidarsi a terzi invece che al servizio pubblico (il costo potrebbe essere maggiore della tariffa)
  • in alcuni momenti dell’anno, per piccoli quantitativi di rifiuti, l’azienda terza potrebbe non riuscire a raccogliere i vostri rifiuti, mentre quella del servizio pubblico è sempre garantita

LISTA CODICI RIFIUTI CER INTERESSATI

FRAZIONE CODICE CER DESCRIZIONE
RIFIUTI ORGANICI 200108 Rifiuti biodegradabili di cucine e mense
200201 Rifiuti biodegradabili
200302 Rifiuti dei mercati
CARTA E CARTONE 150101 Imballaggi in carta e cartone
200101 Carta e cartone
PLASTICA 150102 Imballaggi in plastica
200139 Plastica
LEGNO 150103 Imballaggi in legno
200138 Legno, diverso da quello di cui alla voce 200137*
METALLO 150104 Imballaggi metallici
200140 Metallo
IMBALLAGGI COMPOSITI 150105 Imballaggi materiali compositi
MULTIMATERIALE 150106 Imballaggi in materiali misti
VETRO 150107 Imballaggi in vetro
200102 Vetro
TESSILE 150109 Imballaggi in materia tessile
200110 Abbigliamento
200111 Prodotti tessili
TONER 080318 Toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui alla voce 080317*
INGOMBRANTI 200307 Rifiuti ingombranti
VERNICI, INCHIOSTRI, ADESIVI, RESINE 200128 Vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce 200127*
DETERGENTI 200130 Detergenti diversi da quelli di cui alla voce 200129*
ALTRI RIFIUTI 200203 Altri rifiuti non biodegradabili
RIFIUTI URBANI INDIFFERENZIATI 200301 Rifiuti urbani indifferenziati

 

ATTIVITÀ INTERESSATE (ATTIVITÀ ARTIGIANALI – ESCLUSE LE INDUSTRIALI)
ALLEGATO L QUINQUIES

N.

TIPO DI ATTIVITA’

1 Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto
2 Cinematografi e teatri
3 Autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta
4 Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi
5 Stabilimenti balneari
6 Esposizioni, autosaloni
7 Alberghi con ristorante
8 Alberghi senza ristorante
9 Case di cura e riposo
10 Ospedali
11 Uffici, agenzie, studi professionali
12 Banche ed istituti di credito
13 Negozi abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta, e altri beni durevoli
14 Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze
15 Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli, antiquariato
16 Banchi di mercato beni durevoli
17 Attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere, estetista
18 Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista
19 Carrozzeria, autofficina, elettrauto
20 Attività artigianali di produzione beni specifici
21 Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub
22 Mense, birrerie, hamburgerie
23 Bar, caffè, pasticceria
24 Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari
25 Plurilicenze alimentari e/o miste
26 Ortofrutta, pescherie fiori e piante, pizza al taglio
27 Ipermercati di generi misti
28 Banchi di mercato generi alimentari
29 Discoteche, night club
Attività non elencate, ma ad esse simili per loro natura e per tipologia di rifiuti prodotti, si considerano comprese nel punto a cui sono analoghe

I rifiuti che finora sono stati considerati come “assimilabili agli urbani” e quindi conferibili su richiesta al gestore del servizio pubblico secondo i criteri stabiliti dai regolamenti comunali e del gestore stesso, sono diventati a tutti gli effetti urbani, e quindi con un vincolo di conferimento al gestore del servizio pubblico. Tuttavia, le utenze non domestiche che producono tali rifiuti divenuti urbani possono scegliere, entro il 31 maggio di ogni anno (con validità all’anno seguente), di conferirli privatamente come speciali (quindi con formulario) al di fuori del servizio pubblico. In tal caso, dimostrando di averli avviati al recupero (mediante attestazioni, quali ad esempio i formulari stessi), saranno escluse dal pagare la della componente TARI rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti (c.d quota “variabile”) e rimarrà dovuta solo la quota fissa, mantenendo l’eventuale possibilità di interrompere tale gestione e di servirsi del servizio pubblico.

Viceversa, le utenze non domestiche che sceglieranno di servirsi del gestore del servizio pubblico, saranno tenute alla corresponsione della componente tariffaria “variabile” e a mantenere la scelta per un periodo non inferiore a cinque anni (non cambia nulla quindi sugli importi da versare).

Rimangono in ogni caso completamente esclusi dalla TARI, e quindi sono classificati come rifiuti speciali, i rifiuti prodotti da utenze non domestiche non rientranti negli elenchi, e quindi anche i rifiuti della produzione compresi i magazzini di materie prime, di merci e di prodotti finiti, come precisato nella Circolare ministeriale n. 37259 del 12/04/2021. Continua, invece, ad applicarsi la TARI relativa alle superfici produttive di rifiuti urbani, come ad esempio, mense, uffici o locali funzionalmente connessi alle stesse. Di seguito uno schema riepilogativo.

TIPO DI ATTIVITÀ RIFIUTO TARI VARIABILE TARI FISSA
Superfici adibite a uffici, mensa, etc. (INDUSTRIALI, ARTIGIANALI o di altro tipo)  Il rifiuto è sempre urbano (in quanto  l’attività è elencata in allegato L- quinquies, punti 11 e 22) SI, se non viene comunicata l’intenzione di NON avvalersi del servizio pubblico SI, in ogni caso
NO, se viene comunicata l’intenzione di NON avvalersi del servizio pubblico
Superfici in cui avviene la lavorazione INDUSTRIALE Il rifiuto è sempre speciale (in quanto l’attività non è elencata in allegato Lquinquies) NO, mai NO, mai
Superfici in cui avviene la lavorazione ARTIGIANALE tipo bottega Il rifiuto è sempre urbano (in quanto l’attività è elencata in allegato L quinquies, punti 17 e 18) SI, se non viene comunicata l’intenzione di NON avvalersi del servizio pubblico SI, in ogni caso
NO, se viene comunicata l’intenzione di NON avvalersi del servizio pubblico
Superfici in cui avviene la lavorazione ARTIGIANALE diversa dal tipo bottega  Il rifiuto è sempre speciale (in quanto l’attività non è elencata in allegato L- quinquies) NO, mai NO, mai
TUTTE LE ATTIVITÀ Il rifiuto non elencato in allegato L quater è sempre speciale indipendentemente dall’applicazione o meno della TARI Tali rifiuti sono considerati speciali e sono da inviare a  smaltimento o recupero tramite servizio privato  indipendentemente dal tipo di attività e dall’applicazione o meno della TARI

 

 

Nel caso in cui i Gestori del servizio pubblico non richiedano l’aggiornamento delle superfici tassabili o non mettano a disposizione una modulistica adeguata, si consiglia di inviare entro il 31 maggio al Gestore del servizio pubblico e all’Ufficio Tributi del proprio Comune una comunicazione in cui si dichiarino:

  • la scelta di avvalersi o meno del servizio pubblico per le superfici assoggettabili;
  • le superfici (in m2 ) di competenza di ciascuna tipologia di attività (uffici, mensa, lavorazioni industriali, magazzini connessi, etc.).