Buon 2022

Bentrovati

Quest’anno secondo anno di guerra è arrivato al termine e dato tutto quello che è successo, anche stavolta, gli auguri saranno un po’ particolari.

Libero adattamento da Operette morali/Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere di Giacomo Leopardi

P: Credete voi che sarà felice questo anno nuovo?
V: Oh illustrissimo sì, certo.

P: Come quest’anno appena passato?

V: di più, di più.

P: Come quello precedente?

V: di più. molto di più.

P: Ma come qual altro? Non vi piacerebbe che l’anno nuovo fosse come uno di questi ultimi anni?

V: No, non mi piacerebbe

P: Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi sembrasse felice?

V: No in verità, non ne ricordo nessuno felice

P: Non vi piacerebbe ritornare in vita, rinascere?

V: Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse!

P: Ma se rivivendo la vostra vita, la rifaceste, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?

V: Questo no, non lo vorrei.

P: E quale altra vita vorreste rifare? la vita ch’ho fatta io, o quella di un industriale, o di chi altro? O non credete che io, o l’industriale, o chiunque altro, risponderebbe come voi per l’appunto? Che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?

V: Sì, lo credo.

P: E quindi che vita vorreste avere?

V: Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti.

P: Una vita a caso, senza sapere niente di quel che sarà, come non si sa nulla dell’anno nuovo?

V: Appunto.

P: Così la vorrei anch’io se tornassi in vita, e così tutti la vorrebbero.
Ma questo è segno che il caso, fino ad oggi, ha trattato tutti male. Ed è chiaro che ciascuno di noi pensa che sia stato più il male che gli è toccato, che il bene, dato che nessuno vorrebbe rinascere se dovesse rivivere sia il bene che il male. Quindi la vita bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Con il nuovo anno, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?

V: Speriamo.

 

Grazie a Giacomo Leopardi per lo spunto che mi ha dato sul concetto di speranza e grazie a voi dell’ascolto. In descrizione troverete il link con gli auguri completi. Se ne avete voglia, leggeteli. Se lo ritenete, opportuno sapete dove trovarmi. Buona Fine e Buon Principio, ma soprattutto Buon Divertimento

 

Noi esseri umani (soprattutto noi Italiani) siamo orientati per cultura a sperare nella fortuna, nel fato benevolo, nella possibilità che il caso sia per noi favorevole, come nel gioco del Lotto (o in un qualsiasi gioco di fortuna). Quando giochiamo sappiamo che il banco vince sempre, eppure, soprattutto nella disperazione più nera, speriamo sempre nel colpo di c*** (caos, intendevo caos, cosa pensavi?)

Un caos che mescola le carte e stavolta le dà a noi favorevoli.

Siamo tutti fiduciosi in un futuro che non conosciamo, pur di non rivivere le difficoltà, i dolori, le frustrazioni passate. Speriamo in meglio

Quindi, nonostante i numeri, i lockdown, il fatto che stiamo vincendo alcune battaglie e si prospetta la vincita della guerra, nonostante tutte le perdite delle vite umane che ci sono state, in questo giorno di chiusura, in questo momento di bilancio, ci raccogliamo tutti in un abbraccio solidale, poiché in fondo condividiamo lo stesso destino. Non sappiamo cosa succederà l’anno prossimo, ma tutti speriamo sia migliore di quelli precedenti (al plurale)

Come Leopardi ci svela l’illusione effimera con il suo ragionamento, nel contempo come lui, con le sue parole, nonostante i quasi due secoli passati, vi invito a essere testardi, tenaci, nella nostra speranza.

Preoccupiamoci di scrivere bene il nostro “presente” giorno dopo giorno, qualunque cosa accada, in modo da non doverci mai pentire del nostro passato e non dover mai fare troppo affidamento su un futuro che non conosciamo

Buon Anno 2022 e Buon Divertimento